domenica 24 aprile 2011

Donne al volante ...


… pericolo costante.

Così recita un adagio popolare in merito alla tendenza innata nelle donne a non saper usare un mezzo su ruote o a motore.

Non importa se il carrello della spesa, il passeggino, il TIR, l’auto o l’Apetta 50; le donne non posseggono affatto alcuna abilità alla guida!

Questo è un luogo comune, un’opinione generale e come molte di esse, ha un fondo di verità.

Ma partiamo dall’inizio, ripercorrendo la storia dagli albori della civiltà umana.
L’uomo e la donna entrano in scena sul pianeta terra. La donna manda all’aria i piani del Creatore al primo giorno di vita e l’uomo ne paga le conseguenze. Ricordate? Avrebbe dovuto coltivare la terra con le proprie mani in mezzo a rovi, spine etc.

La prima coppia costruì una piccola capanna proprio fuori il giardino dell’Eden, sopra una collinetta, e arare quel terreno era più faticoso che mai! Cosi “l’uomo” inventò la ruota! Andò di corsa da sua moglie per condividere il magico ausilio e lei, fredda come le lame di Freddy Krueger in Nightmare, da’ una spinta alla ruota facendola rotolare giù dalla collina dritta dritta sulla loro nuova capanna! Da lì in poi, l’uomo capì che donne e ruote devono stare lontane!
La civiltà avanza e si palesa la necessità di creare un mezzo di trasporto. C’erano i cavalli, ma siccome le donne vi si sedevano sopra come su un divano ed a farle salire ci doveva pensare sempre l’uomo, con ernie che schizzavano da tutti i lati, i cavalli rimasero importanti per il trasporto di persone, mezzi e materiale, ma non certo per le donne.
E l’uomo inventò la carrozza. Per un po’ andò più che bene, ma poi … innanzi alle lamentele della donna in merito all’insopportabile odore proveniente dalle natiche dei cavalli, l’uomo si mise giù ad inventare la bicicletta.
Dapprima a due ruote, ma dopo aver visto la sua compagna intenta a frenare con le nocche, ha inventato la “draisina” ma con una ruota in più … un triciclo va’. Un mezzo, guarda un po’, che i nostri piccoli maschi, sanno guidare ancor prima di saper camminare!
Ma anche qui la donna ha trovato una scusa per “invitare” l’uomo ad escogitare un nuovo e più comodo mezzo di trasporto.
Creò la motocicletta! Devo ammettere che in questo caso l’uomo è stato un tanti nello tardo, perché … si, insomma, lei non sapeva stare in equilibrio su una bici figurati su una bici a motore.
Anche qui, infatti, ecco sopraggiungere l’atrocità con cui una donna si appresta ad usare un veicolo.
Ci metteva venti minuti per salire sulla moto, con tanto di cavalletto. Doveva aggiustare la gonna, guardarsi allo specchietto, mimare posture maschili ed infine, con il cavalletto ancora su, spalancare il gas catapultandosi all’indietro e sbattendo ferocemente la nuca sulla fredda strada!
“Non ce n’è!” esclamò l’uomo, e così, costretto di nuovo ad un’altra intuizione, tirò fuori dal cilindro niente di meno che il Sidecar. Una moto, guidata da un uomo, ma che accanto aveva una sorta di bara (preludio forse di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco), dove LEI potesse comodamente sedersi SENZA TOCCARE NIENTE! Ma non tutte le ciambelle riescono col buco, ed ecco a voi la passeggera poggiare avambraccio e mano sinistra sulla marmitta incandescente, lanciando un urlo terrificante e facendo sbandare la nuova invenzione su un chiosco di angurie!
Sembrava proprio di essere in un vicolo cieco ed all’uomo balenò un pensiero in testa: “… sta a vedere che è un segno dal cielo per farmi capire che lei non deve muoversi di casa!”
Scartò il pensiero … peccato!

Arriviamo così all’automobile.

Ma in questo caso, almeno allora, guidarla era prerogativa maschile. Non era una questione di discriminazione, ma di sicurezza Nazionale!
Ma poi, i tempi cambiano, e le case automobilistiche capirono subito che se avessero costruito un auto più piccolina, quindi più facile da parcheggiare, meno complicata, quindi con motori semplicissimi, e più “carina”, avrebbero potuto destinarla anche ad un pubblico femminile che intanto si stava via via emancipando sempre di più!
Quindi in Italia, in una ipotetica famiglia medio borghese, c’era il papà che guidava la “Mirafiori” (per chi non la ricorda, era una macchina molto grande, spaziosa, potente e superaccessoriata della FIAT) e la mamma con la 126!
Ci sarà stata una dannata ragione???

Oggi viviamo nella piena evoluzione di questo ultimo ritrovato pensato e creato dall’uomo per la donna. Chissà se in fondo, tutto questo complesso e faticoso lavoro per regalare alla donna un mezzo idoneo ai suoi spostamenti, non sia stato motivato dall’innato desiderio di vederla andare via lontano per sempre!!! Mah!
Ed eccoci quindi arrivati ai nostri giorni, dove abbiamo piccole auto capaci di parcheggiarsi da sole. Già … il parcheggio, questo sconosciuto!
Se vedete un auto che occupa tre posti, potete scommetterci che è di una donna.

Proprio ieri al supermercato arrivai con la mia auto nel parcheggio e con stupore vidi che c’erano molti posti liberi. Pensavo fosse iper-affollato considerato il giorno prefestivo, ma vista l’ora …
Arriva la solita donna al volante della sua modernissima scatoletta di latta … ma tanto figa, che parcheggia in doppia fila, nonostante i molti posti liberi. Ed io, bastardo che non sono altro, le ho detto: “… va bene che è una donna, ma lo faccia almeno per farci credere che sapete guidare!” Non immaginate nemmeno quante me ne ha dette! E’ stata un’esperienza … come dire … rivitalizzante!

Che poi, potrebbe anche essere che le donne sappiano posteggiare un auto correttamente e dentro le strisce delineate, ma NON LO FANNO MAI!!!!!!!!!
Non ci sono scuse.

Le donne non hanno una visione corretta del traffico, dell’attività motoria, delle regole che ci permettono di circolare in sicurezza e di null’altro in materia di locomozione.

Il rapporto tra la donna e la sua auto è molto diverso da quello di un uomo e la SUA auto.
La donna lava la macchina solo se deve andare a un matrimonio … o meglio, se la fa’ lavare!
I “livelli” per una donna sono aramaico antico. Se non ci fossero i benzinai sarebbero capaci di mettere il gasolio alla loro auto a benzina! Aprono gli sportelli con una foga spaventosa, manco fossero rimaste imprigionate all’interno. Cambiano l’olio all’auto solo quando accendendola vedono trucioli di metallo venir fuori dal cofano.

Insomma … adesso non venite a dirmi che voi siete tutte delle “pilotesse” nate.
Quando guidate, voi donne fate mille altre cose. Vi pettinate, vi rifate il trucco, TELEFONATE, bevete l’acqua che elimina l’acqua, e tanto altro.
Voi donne siete distratte, matte, girovagate nei parcheggi come proiettili impazziti pur sapendo che si deve procedere a passo d’uomo … già! A passo “d’UOMO”! Non di donna, per carità, sai che disastri!

E i carrelli della spesa???
Ma che diavolo vi costa accostarli da una parte? Perché li lasciate sistematicamente in mezzo alla corsia e di lato per giunta???
Quando sono in un parcheggio e vedo una donna che cerca un posto mi si raggela il sangue. Percorrono decine di metri guardando solo da un lato della strada. Dall’altra parte potrebbero arrivare dodici mandrie di elefanti indiani e loro non se ne accorgerebbero nemmeno!

Molte di voi adesso, a sostegno della vostra tesi secondo cui siete molto abili alla guida, sfodererete di sicuro la solita menata che vi vede patentate da 20 anni ma non avete mai fatto un incidente … già, perché sono stati abili gli uomini a schivarvi … sennò!

Dai … ammettetelo, anche se non è il vostro caso, tendenzialmente la donna alla guida di un mezzo è pericolosissima. Lo dicono le statistiche, ci sono ricerche che hanno fatto storia e sulle quali si poggiano le compagnie assicurative di tutto il mondo, ci sono i dati ed un intero mercato globale che tacitamente assegna alla donna l’etichetta di imbranata totale alla guida! Internet è piena di video che attestano la totale incapacità femminile al volante. Alcuni video sono divertenti, altri sono spaventosi, ma tutti sono una chiara esposizione di quanto la donna GENERALMENTE sia demente quando guida.

Ma oggi è Pasqua, lo shopping e i rifornimenti si sono svolti ieri e la febbre dell’acquisto è già passata.
Pertanto, agnello in forno, lasciato marinare da ieri sera, asparagi selvatici pronti per condire tagliatelle fatte a mano, torta al formaggio con lonza/capocollo del mio caro vicino, vino e limoncello by Normy, vi faccio i miei più sinceri e sorridenti auguri a tutti.

Alle donne no!

Scherzo!

mercoledì 20 aprile 2011

Metti una sera a cena ...


… una di quelle sere che ti vedono protagonista (tuo malgrado) di un invito a cena a cui, proprio non puoi esimerti.

Le componenti che ti “costringono” ad accettare sono molteplici e svariate, di diversa forma e natura.
Esse “spaziano” dal tirannico ordine di tua moglie, ai sotterfugi stile “me la pagherai!”, “ho mal di testa”, “dormi sul divano”, “domenica invito mamma … TUA SUOCERA, a casa per TUTTO il giorno!” etc. della tua compagna o consorte; dall’ordine malcelato del tuo capo al fatto che qualcuno potrebbe risentirsi della tua assenza; dalla necessità di incontrare qualcuno al convincimento degli amici che insistentemente ti danno del “pantofolaio” etc.

Solo l’idea di far parte dei commensali ti fa rimpiangere d’esser nato.

Molti di loro non li conosci, ma dalle premesse sai bene che si tratta di miss e mister tutto trucco e spavalderia.

Sai bene che incontrerai giovanissimi manager in abiti firmati che sbavano nell’intrattenere gli altri ospiti con bugie a cui non credono neppure loro e sai bene che vedrai intorno a te un manipolo di leggiadre donzelle senza arte né parte ma con credenziali (forse meglio “davanzali”) ben in mostra.
Sai anche che la cena sarà di dubbia provenienza (la gastronomia chic da 45€ al grammo per pietanza) e che la noia incomincerà a scavare micro gallerie nel cervello come un tarlo insaziabile!
Sai che gli argomenti di conversazione saranno sterili, vuoti e noiosissimi … di quelli dove le pause gettano tutti nel panico perché tutti depredati di opinioni, pensieri ed idee!
Sai che per raggiungere il posto dovrai sorbirti il traffico dell’ora di punta, sai anche che quel vestito che la tua donna ha scelto per te è odioso e non ti appartiene in nessun modo … sai tutto … ma DEVI andare.

Se sei fortunato, ti capita la seratina organizzata da tua moglie o compagna che sia con i SUOI amici; seratina di quelle senza rischi, dove tu ed il resto degli invitati maschi, sarete sotto l’implacabile sguardo delle vostre donne. Di quelle serate dove ti siedi sul divano accanto agli altri stringendo in mano un drink che speri vivamente possegga un altissimo contenuto alcolico e dell’arsenico ben dosato per non lasciare spazio alla speranza, dove le donne che non ti conoscono PERSONALMENTE (ma che di fatto sanno già TUTTO di te), ti chiedono … al solo fine di imbarazzarti: “Sei sposato???”; dove, dopo i convenevoli, tra i commensali, avviene una spaccatura netta e ben distinta: maschi da una parte e femmine dall’altra; dove le donne ciarlano del nulla all’ennesima potenza e gli uomini parlano di politica, calcio, tasse, lavoro etc. Gli uomini parlano lentamente, sembra quasi desiderano impiegare più tempo a parlare per poi parlare meno! Tu preghi solo che tale tortura finisca il più presto possibile, saresti capace di simulare un incendio pur di non essere lì ancora per un interminabile, odioso, noioso altro maledetto minuto.

Ma devi.
Tutto qui.

E sai perché le donne riescono a farci fare cose così lontane dal nostro essere, in contrapposizione con la nostra indole e in violento conflitto con l’essere UOMO? Perché di fatto la donna, tendenzialmente, vuole accanto a se un pupazzo servile e piegato all’altrui volontà della sua compagna!

Dopo che la cena sia stata prep … scartata e scaldata al microonde, sarai a tavola ed anche lì ti sentirai come su un banco di prova. “Non poggiare i gomiti sul tavolo, non parlare con la bocca piena, non bere come un cammello, non aggiungere mai sale o pepe etc.” sono tutte frasi sussurrate con “garbo” ed accompagnate da gomitate stile Gattuso!

Ma poi arriva la temuta domanda: “Sam come ti va’ il lavoro?” Tu sudi a freddo, non hai finito il boccone e lo butti giù con violenza da causarti una bella ernia iatale, prendi fiato … tutti aspettano la tua risposta e dici: “Beh, se sarei meno impegnato i sabati e le domeniche …”, ma prima di terminare la frase senti il gelo impadronirsi della stanza, tua moglie si copre il viso inorridita e vergognata, qualcuno cambia discordo e tu sei lì … con la cotoletta panata con stucco veneziano a mezz’aria e ti chiedi: “… ma che ho detto???!!!”

Poi la serata volge al termine e tra corridoi ampi nella tua materia cerebrale, dita ridotte all’osso dal frenetico mangiar d’unghia, una vescica esplosiva, un po’ d’aria che incomincia a farsi strada nell’intestino in cerca di libertà, un paio di rutti stile ruggito e una voglia incontenibile d’andar via, la tua auto e casa tua sembrano sempre più vicine.
Ora che vi sei entrato pensi sia finita, ma ti accorgi che lei è irritata, offesa, indignata e profondamente delusa!

Le chiedi: “… che c’è amore?”
Lei: “… niente!”
Tu: “ok!”

E lei, insoddisfatta del tuo menefreghismo, inizia a darti lezioni di bon ton, sull’uso dei congiuntivi, sul come fare conversazione e sul come sia stata così sprovveduta a mettersi con te!

C’è solo una frase che campeggia nella tua testa: “ma chi me lo ha fatto fare???”
La tristezza regna sovrana, la tua giornata s’è conclusa nel peggiore dei modi e la notte … non promette affatto bene!

Ti chiedi perché noi uomini siamo così costretti a soffrire certe pene e certi dolori. Ti ricordi che Dio diede alla donna le doglie, ma lei le ha sostituite con l’epidurale, ti ricordi che tutto sommato le donne son pur sempre donne e pertanto … pazienza, tutto ciò però non appaga il tuo immenso desiderio di evadere da lei!

E’ una sensazione di impotenza forte e opprimente, ti manca il fiato e vorresti tanto aprire lo sportello a 100 all’ora nel bel mezzo di una rotonda e vedere la tua lei schizzare via come un manichino. Ma poi … infondo, sai di amarla ….. la tua auto e per questo no vorresti mai rischiare di rovinare uno sportello nel caso lei sia così dannatamente attaccata alla vita!

E’ pur vero che ci sono milioni di uomini che sovente si ritrovano a patire certe atrocità di coppia, ma ci sono alcuni … quelli come me … che hanno fatto solo un brutto sogno e che al mattino se la godono alla grande!!!

Con immensa comprensione e simpatia a tutti gli uomini vittime onorevoli di tale scempio alla libertà umana!

venerdì 8 aprile 2011

"Siamo donne ... oltre alle gambe c'è di più!"


… così, un indimenticato inno femminista degli anni 80.

Sono passati ben 31 anni da allora e noi uomini ci stiamo ancora chiedendo che cosa diavolo “c’è di più” … oltre alla bellezza in una donna?
Non è che non si sia dato loro il tempo necessario per dimostrarcelo … voglio dire … 31 anni sono più di un quarto di secolo!!!

A “scrivere” questo testo, abbiamo Jo Squillo … che di lì a breve esordì con un tonante e stonato “Violentami sul metrò!”, e Sabrina Salerno, che … all’epoca, non è che abbondavano in discrezione, buonsenso, tatto, creanza e oculatezza.
Tette straripanti, minigonne porno ed ammicamenti da puttane, hanno reso denaro, successo e lustro alle tantissime donnine senza scrupoli dell’epoca … figurati oggi!

Il controsenso è EVIDENTE e fastidiosissimo … è un po’ come vedere Signorini applaudire ad un assemblea di eterosessuali!

“Siamo DONNE, oltre alle gambe c’è di più”!
Questo testo, questa “canzone”, è ancora capace di generare in migliaia di donne un senso di appartenenza fortissimo … decise e risolute ad affermare la valenza femminile in ambienti culturali, sociali, umani, decisivi, “portanti” e significativi della nostra attuale epoca, ma pronte nell’immediatezza a mostrarsi provocanti e consenzienti in cambio di qualcosa.

Leggo di Ruby che si sforza, senza troppi successi, di apparire una normale “lavoratrice”, ma a casa mia, certe femmine si chiamano puttane … d’alto bordo … specifica qualcuno, ma pur sempre puttane. Leggo di pseudo figli (di cui non si conosce l’esatto destino, se abortiti, regalati, spariti o cosa …) con calciatori famosissimi, anch’essi ingannati volutamente sulla maggior età della fornicatrice e di “pezzi grossi” caduti, come emeriti imbecilli, nella rete di una sgualdrina diciassettenne che l’ha data (a bere) a tutti, arricchendosi a dismisura.
Pur non volendo entrare nei particolari, mi si palesa un’immagine di donna che rimane la stessa da secoli.

Un’immagine contraffatta, “truccata”, adulterata, manipolata, falsificata, fittizia, inattendibile ed incredibile che la donna da’ di se!

Servizi “ad effetto” nei tg che bramano di dimostrare la superiorità femminile in base al fatto che c’è “una” “pilotessa” nell’aviazione militare Italiana; servizi pomposi dove, se una donna partorisce senza anestesia o epidurale, dimostra al mondo la superiorità femminile nel sopportare il dolore; articoli di giornali dove icone del mondo femminile si sentono speciali perché credono nella famiglia (pur lavorando 14 ore al giorno in tv e, ovviamente, delegare “la famiglia” a nonni, tate etc.) ma che di essa vivono solo freddi ricordi su video o foto intangibili.

La donna oggi mi appare come astratta, come un’immagine surreale ed irreale di se stessa; la donna oggi è tutto e il contrario di tutto, è camaleontica, imprevedibile, insicura ma sprezzante, viscida ma apparentemente integra; … una sorta di surrogato inquinato dalla più bassa rappresentazione di se stessa.
Ed ecco che mi capita per mano un articolo davvero esilarante, dove leggo … e vedo, alcune partecipanti de “L’Isola dei famosi” SENZA TRUCCO!

Mi si manifestano cozze cilene inacidite, Gremlins della 3° età, un fiotto inotturabile di rughe, e pelli grigio malattia che una volta, su giornali patinati e servizi tv, mi erano sembrate della belle donne!!!
E come uomo (… e vi giuro che siamo a miliardi) mi chiedo quanto di serio ed autentico ci sia nella donna odierna se privata dei suoi mezzucci per camuffare se stessa!

Poi capisco il perché le donne oggi siano così esageratamente propense all’atto sessuale senza conoscere neppure il cognome del compagno d’avventura, e quindi la stessa sera del primo incontro … perché domani, senza trucco, sarebbe IRRICONOSCIBILE!

“Nulla è più insondabile della superficialità di una donna!!!” … scrisse Kraus … io sono d’accordo!
Ma non si limitò a questo, andò oltre dicendo: “La donna è talvolta un'utile surrogato dell'onanismo. Naturalmente ci vuole un
sovrappiù di fantasia!”

Che dire???